Questo sarà un po' un emo post, lo anticipo, ma ho proprio bisogno di un minimo di comprensione da chi può capire quanto inca**ato mi sento in questo momento.
Antefatto: 8 anni fa un vecchiaccio mi ha tagliato la strada con la macchina mentre tornava da casa della morosa e stavo già pensando all'arrosto al latte con il purè fatto da mia mamma. Risultato: frattura multipla scomposta del perone, che come conseguenze ha avuto un'operazione, l'applicazione di una placca in titanio di 18 cm con 7 viti annesse, un mese di 7 ore al giorno di fisioterapia e la fine della mia, seppur non mostruosa, carriera di hockeysta. E già qui qualcosa non torna, visto che secondo i dottori ero perfettamente sano e funzionante...e allora perchè con dei pattini ai piedi ho un'autonomia di meno di 10 minuti prima di avere fitte fortissime all'esterno della gamba, proprio casualmente all'altezza della placca?
Vabbè, passano gli anni, altre visite sempre con riscontri positivi che non necessitano della rimozione della placca ed io che imparo a conviverci, me la metto un po' via insomma.
Scopro lo snowboard, finalmente ho un lavoretto e una morosa che ha voglia quanto me di imparare, proviamo, compriamo tutto (nel frattempo scopro il forum e il danno è fatto
).
Prima settimana bianca quest'anno, prendiamo anche il maestro che ci inizia al paradiso dei flat tricks. E qui iniziano i problemi.
Ho fortuna di trovare anche un po' di fresca. E qui aumentano i problemi.
In sostanza tornato a casa, incapace di appoggiare quasi il piede e con un ginocchio che brucia a morte, decido di andare dal medico(che è pure ortopedico!). Nel frattempo ho fatto molte prove oggettive di flessibilità, forza ed equilibrio legati alla caviglia, per capire bene come descrive problemi e sensazioni al dottore, che a sua volta mi visita e riscontra UN'EVIDENTE LIMITAZIONE NELL'ARTICOLAZIONE DELLA CAVIGLIA CON DANNI AI LEGAMENTI.
RX ed eco e qui inizia il divertimento: l'eco evidenzia un versamento attorno ai tendini e un ingrossamento dei legamenti, ma entro parametri regolari e riconducibili allo stato di stress dell'arto. I raggi non trovano niente, tutto a posto.
Per il dottore sono sano, la caviglia quindi NON HA LIMITAZIONI DI SORTA, I LEGAMENTI SONO SANI E INSOMMA, IL MALE DEV'ESSERE UNA SENSAZIONE MIA.
Al che non ci vedo più e faccio presente al dottore che non si sta discutendo se la placca potrà o meno creare problemi, si sta cercando il motivo di una caviglia sempre più dolorante, gonfia ed inchiodata, nonostante quasi un mese di riposo assoluto (quasi non guido più!)
Insomma mi fa l'impegnativa per il consulto con il chirurgo ortopedico, così almeno togliamo la placca per TENERMI CONTENTO!
Ora io dico, se non mi tagliano sono più contento, e che sono cretino del tutto? Però una causa ci deve essere e pure una soluzione, se tutto è così perfettamente a posto, mi basta solo trovarla così mi ci dedico attivamente, non posso mettere la tavola e dopo 4 ore essere zoppo, non avere confidenza con la caviglia, nei press sembro un ippopotamo (però casualmente se nosepresso, usando quindi l'altra gamba, riesce tutto benissimo...)faccio fatica a fare le scale cavolo!
Ho già rinunciato all'hockey, non ho intenzione di sentirmi ripetere, e me l'hanno detto veramente "basta che non fai più snowboard!":dho:
Ora spero che l'ortopedico sia un po' più sveglio e ascolti anche me oltre che guardare le carte e mi dia una mano a trovare una soluzione. Sarà anche tutto a posto, ma il male ce l'ho esattamente dove c'è placca...ora dottore non lo sono, però mi pare che ci sia abbastanza per fare qualche analisi approfondita e magari levare via sto pezzo di ferraccio che non mi serve più a nulla.
PS. Un grazie a Doc che a distanza, solo parlandone in amicizia, mi ha dato quella che sembra essere la diagnosi più precisa e sensata che ho sentito fin'ora e mi ha dato un po' di speranza di venirne fuori.