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PotaPow a -20° Cervinia/Zermatt 23/11/2015
Autore Messaggio
Traba Offline
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Registrato: Sep 2015
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Messaggio: #1
PotaPow a -20° Cervinia/Zermatt 23/11/2015

Dopo l'esordio di Fab in quel di Tignes, complice la prima perturbazione "invernale", i Pota azzardano il classiso day-one stagionale nel più classico dei rendez-vous in quel di Cervinia/Zermatt.
Per essere certi di avere il tempo materiale di arrivare a destinazione, il ritrovo, imposto da Alex, è fissato alle 5:30 sotto il cavalcavia del Ghisallo (Milano), zona Burger King, quando ancora l'alba sa da fare e le impiegate del turno di notte "smontano" dal lavoro.
Ma se è vero che il diavolo fa le pentole e non i coperchi, è ancor più vero che quella vecchia volpe di Alex conosce fin troppo bene i propri polli. Quindi, mentre il sottoscritto e il sciur sciatur Vittorio giungono puntuali, il Tom Tom delle nevi, al secolo Yots, riesce nella non facile impresa di allungare la sua traiettoria di ulteriori 15 minuti.
Poco male, infagottati nella Passat euro 5 da cui sgorga una temperatura vicina a quella che poi troveremo su a Plateau Rosa, il viaggio, verso la ridente località Valdostana, scorre via tranquillo con le normali e consolidate abitudini: la silente e ronfante compagnia di Vittorio e la sosta colazione al Meabe... cappuccio, croissant, acqua, olio, filtri in ordine, fanali azzurri e airbag sempre bene in vista.
Giungiamo alle biglietterie con un margine di anticipo tale che ci permette di passare in modalità rider con tutta calma: c'è chi per cambiarsi sceglie la glaciale auto chi comodamente lo fa al caldo nella sala skipass.
Nel mentre subiamo due sonori schiaffi: il primo dall'aria friccicarella di Cervinia (-10°), il secondo dallo stato di forma di Yots: un maxi double cheeseburger con pantaloni slim, molto slim... ha pure il coraggio di lamentarsi quando, nel tentativo di chiudersi la giacca, incontra qualche difficoltà!!! Rimane sempre il nostro cotoletta rocker ;-)
Dopo aver sbrigato la pratica Sant'Anna, ci mettiamo in coda per gli skipass: 3 sportelli aperti, una persona in coda per ogni sportello, insomma, si pensa ci sarà poco da attendere, invece...
Tra chi deve iscrivere il figlio all'asilo, chi deve presentare il 730, chi prenotare la vacanza alle Maldive, chi debellare le cavallette, chi attende ancora l'arrivo di SuperMinchia...bastaaaaaaa, voglio scendereeeee!!!
Insomma, se ne va via mezz'ora prima di mettere in tasca sto benedetto pass partout per accedere agli impianti e poi un'altra mezz'ora prima di arrivare su al Plateau Rosa.
Durante l'ascesa dobbiamo purtroppo notare che il signor vento ha lavorato per bene le nevicate dei giorni precedenti e sotto i 2800 di Cime Bianche sarà praticamente impossibile azzardarsi a scendere.
Sul ghiacciaio però la situazione è totalmente diversa: piste tirate a lucido e neve che garantisce una buona fruibilità di quanto messo a disposizione dagli sfizzeri. Unico neo i -20° che si ripercuotono soprattutto sulla temperatura a terra rendendo la surfata piuttosto rallentata: nei tratti in piano non c'è verso di far scivolare la tavola come Dio comanda; al freeride meglio nemmeno pensarci.
Gli impianti aperti sono: le ancore sul ghiacciaio, la seggiovia che porta al Furggsattel, la funivia del Piccolo Cervino mentre, sul lato italiano, è fruibile solo la parte alta del Ventina fino a Cime Bianche, giusto per intenderci.
Per questa prima uscita ci accontentiamo, obbligatoriamente, di quello che c'è e badiamo al sodo riprendendo confidenza con il mezzo, sopratutto per chi l'ha cambiato, come il sottoscritto (Drake Grind) e Alex (Rough Foundation) e a fare un po' di gamba e fiato: tutto fieno in cascina per il proseguo della stagione. In tutto questo perdiamo dai radar Vittorio, il solista, almeno una decina di volte. Ci concediamo solo il lusso di un po' di jibbing con qualche rotazione slideata e tail press.
Giornata che scorre via comunque piacevole anche grazie alla splendida giornata di sole e ai panorami che si godono dal Piccolo Cervino.
Pausa pranzo al sacco (costi sfizzeri esorbitanti), ma imboscati al caldo nel rifugio su ai 3900mt, che ci serve anche per recuperare ossigeno: fidatevi che lassù diventa tutto più pesante e difficile.
Poi ultima discesa dal Ventina e, prima di prendere la via del ritorno, cambio panni in tempi record, stretti nella morsa dell'era glaciale 5... Ho sentito qualcuno affermare di avere i capezzoli più turgidi di una pornostar...io non ho verificato siffatta dichiarazione.

Stay tuned!

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Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-11-2015 07:29 PM da Traba.)
27-11-2015 07:26 PM
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Alex Offline
Beginner
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Messaggi: 49
Registrato: Dec 2015
Reputazione: 0
Messaggio: #2
RE: PotaPow a -20° Cervinia/Zermatt 23/11/2015

Ho sentito qualcuno affermare di avere i capezzoli più turgidi di una pornostar.....buhaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
03-12-2015 10:21 AM
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