Investito da un quadrilamina. Un grazie alle protezioni ma dove sono i controlli?
Purtroppo venerdì scorso, dopo una stupenda settimana sulle nevi, sono stato centrato in pieno alle spalle da uno sciatore. Vi racconto questo episodio non per sfogarmi o lamentarmi quanto piuttosto per condividere con voi le mie riflessioni nate a seguito dell’incidente.
Brevemente la dinamica dell’investimento:
su un tratto di pista ampio e con poca pendenza stavo facendo i tipici esercizi di conduzione da lezione di snowboard seguendo traiettorie ampie e regolari con lunghe diagonali a velocità moderata per allenarmi a distribuire il piegamento lungo tutta la durata della diagonale. Improvvisamente, quando avevo quasi raggiunto il bordo pista dalla diagonale in back e stavo eseguendo la distensione per ruotare la tavola, vengo centrato in pieno sullo spoiler da uno proiettile umano che voleva passare fra me e le reti di protezione che delimitano la pista. Essendo il corpo disteso, a causa dell’urto sono caduto di spalle a “peso morto” battendo pesantemente schiena e nuca e scivolando poi con metà corpo oltre le reti di protezione. Danni riportati: distorsione del rachide cervicale e frattura del radio. Conseguenze: collare per almeno 8gg e braccio destro ingessato per un mese..se tutto andrà bene.
Qualche pensiero…
In primo luogo voglio ringraziare il forum che ho conosciuto qualche mese fa alla ricerca di consigli per l’acquisto di una nuova tavola, ma che mi ha convinto, tramite le discussioni lette, a dotarmi per la prima volta in vita mia di protezioni. Così 2 settimane fa mi sono presentato sulle piste con ginocchiere, casco e paraschiena. Considerando la botta rimediata alla nuca credo proprio che se non avessi avuto il casco sicuramente oggi non starei alla mia scrivania a scrivervi queste due righe. Quindi non posso che aggregarmi al coro dei favorevoli alle protezioni. Protezioni sempre!! La prossima stagione, anche a costo di sembrare Robocop, mi doterò anche di polsiere e pantaloncini protettivi.
Inoltre, riflettendo su quanto accaduto e pur non avendo alcuna colpa nell’incidente, ritengo che in futuro eviterò di chiudere le curve troppo in prossimità del bordo pista. Pur se lecito, forse conviene lasciare sempre un “via di fuga” ai pirati delle piste incapaci di controllare i propri mezzi. E’ una misura cautelativa alla quale non avevo mai pensato ma che forse vale la pena adottare e che spero possa evitare a qualche lettore spiacevoli “incontri” come quello capitatomi.
Ed a proposito dei “pirati delle piste” le mie riflessioni più amare:
Forse qualcuno leggendo il forum sa che mi trovavo all’Aprica, ma parlando con le persone del luogo già prima del fatto, ho constatato un diffuso malumore riguardante la sicurezza sulle piste della zona (Bormio, Santa Caterina, Ponte di Legno, Tonale) le quali di questo periodo sono frequentate prevalentemente da turisti dell’est (nel caso dell’Aprica cechi). Anche io durante la settimana ho avuto la spiacevole sensazione di essere continuamente un potenziale bersaglio di sciatori e snowboarder amanti della velocità e molto meno della tecnica, rischiando almeno un paio di altre volte di essere investito. Dopo anni che avevo smesso di sciare nelle località vicino Roma proprio per questa spiacevole sensazione mi è capitato di provarla di nuovo prevalentemente a causa proprio degli sciatori dell’est. La maggior parte di loro è prudente, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma mi sento di affermare che la percentuale degli “amanti del pericolo” è decisamente maggiore e quelli indisciplinati sono troppi. Purtroppo, guardando le statistiche delle persone coinvolte negli incidenti, risulta un dato di fatto. Ed a questo punto mi chiedo dove sono le forze dell’ordine che dovrebbero far rispettare le regole e contribuire in qualche modo all’educazione di noi sciatori? Durante 10 giorni passati sulle nevi li ho visti solo abbronzarsi all’arrivo delle varie seggiovie o intervenire a seguito di incidenti. Mai una volta ho visto un’azione preventiva, un ammonimento a uno spericolato, un ritiro dello skipass o un controllo del tasso alcolico e vi assicuro che di gente alticcia ne girava e che qualche strigliata di orecchie sarebbe stata necessaria. Forse è pigrizia, forse, come sostengono loro carenza di personale (io dubito), forse una sorta di omertà devota al dio denaro che affluisce nelle casse e che fa chiudere non uno ma due occhi. Ma forse un po’ la colpa è anche nostra che pur vedendo continuamente decollare elicotteri e scendere toboga pensiamo che a noi non possa capitare nulla perché siamo prudenti e quindi taciamo e non protestiamo. Forse dovremmo, quando abbiamo la sensazione che si stanno superando troppo i limiti di sicurezza, fare segnalazioni e sollecitare le attività di controllo delle piste, rompendo le scatole e facendo capire che noi non siamo disposti a chiudere un occhio. Forse se invece di parlarne solo al bar si mettesse una continua pressione ai deputati al controllo delle piste qualcosa si muoverebbe. Forse.
Quelli che...
praticamente fanno una vita da malati per morire da sani...oh yes!
Nidecker Stardust 151 + Salomon Special II 156 + Ride SPI + Salomon F20
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 31-03-2011 09:34 AM da Silvers Rayleigh.)
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