Per completezza, riassumo quello che si dice negli articoli che ho linkato.
Si tratta, vi ricordo, di articoli trovati su siti americani e le considerazioni valgono quindi per quel mercato:
- le vendite di beni sportivi attinenti allo snowboard ha avuto il suo picco massimo circa 10 anni fa... da allora e' calato del 31% circa.
- Una statistica mostrerebbe che benche' le vendite siano diminuite del 31% in 10 anni, l'affluenza agli impianti e' aumentata del 10% .. concludono quindi che ci sono sempre meno snowboarders, ma quelli che ci sono vanno di piu' sulla neve.
- Jake Burton ha commentato che la caduta del mercato dello snowboard c'e' e non si puo' negare ma che, a suo parere, solo i grossi marchi storici rimarranno sul mercato.. i piccoli o, anche se grandi, da poco entrati in gioco (vedi Nike) sono destinati a cadere. Secondo lui e' una normale regola del mercato.. tanti entrano in gioco per approfittare del business, ma non hanno tradizione, forza, passione e reale conoscenza di questo sport.
E' quindi abbastanza naturale che Nike, che con lo snowboard non ha praticamente mai avuto nulla a che fare, esca da un mercato che, tra l'altro, e' anche in caduta.
- Nike dichiara che lo snowboard non e' un mercato remunerativo e che, riguardo le discipline legate alla "tavola", preferisce concentrarsi sul mercato che, storicamente, li ha sempre visti crescere nelle vendite: lo skateboard.
- Jeremy Jones (il freerider) dice che il calo del numero di praticanti potrebbe, tra le tante cose, ad es. essere dovuto al fatto che negli USA e' vietato dare lezioni di snowboard se l'allievo non ha compiuto i 5 anni.. per lo sci bastano 3 anni. Nello snowboard, poi, e' impensabile pensare di imparare senza cadere spesso, nello sci questo non accade quasi mai.
Quindi, per una famiglia che va sulla neve con i bambini, e' abbastanza naturale metterli in maggioranza sugli sci e non sulla tavola. Questo mette i giovanissimi su un "binario culturale" da cui sara' poi difficile uscire (sempre che il bambino lo desideri...). Prova tu a 5 o 6 anni a convincere i tuoi genitori che non vuoi piu' sciare e imparare lo snowboard.. devi davvero essere molto molto motivato e devi avere genitori con mentalita' "aperta".
- Da molti anni ormai, lo snowboard non interessa piu' la borsa di Wall Street: da tempo nessuno ha piu' fiducia nel potenziale commerciale delle snowboard companies.
-l'80% degli snowboarder hanno meno di 35 anni... e meta' di essi hanno tra i 18 e i 35 anni... quando essi saranno genitori, dovrebbe essere piu' probabile che indirizzino i loro figlii allo snowboard.
Gli sciatori, invece, sarebbero di eta' piu' "avanzata".
- Burton ha in america 41 "Riglets parks".. aree appositamente attrezzate per insegnare lo snowboard a bambini dai 2 ai 5 anni (tavole piccole, senza lamine ne' attacchi cosi' non si cade ogni minuto.. istruttori appositi (spesso donne) che trasformano l'esperienza dello snowboard in un gran bel gioco.
- Jeremy Jones dice che pero' il problema e' come mantenere questi bambini legati allo snowboard anche da grandi. Secondo lui bisognerebbe cambiare la cultura generale, dal park al freeriding. Lui vede migliaia di giovani snowboarder "della domenica" (cioe' che non superano le 50 uscite all'anno) buttarsi nei park.. non sanno che piu' della meta' di essi smetteranno totalmente di fare park poco dopo i 30 anni e nessuno lo fara' piu' arrivato a 50 anni...
Nel freeriding, invece, anche uno snowboarder "della domenica" rimarra' sempre snowboarder anche a 50 anni.
Quindi non sarebbe male, per i domenicali, ridimensionare le loro aspettative e capire che non e' solo il park ad essere "cool"
..per ora mi fermo.... mi sa che ci siano abbastanza spunti di discussione